Ogni edificio richiede la massima sicurezza e affidabilità nelle proprie fondamenta.
Un palazzo stabile e saldamento edificato permette a chi l’ha progettato, a chi l’ha costruito e a chi vi accede di passare del tempo all’interno in totale tranquillità.
Tuttavia la situazione può talvolta cambiare, che sia per esigenze di rinnovamento, degradazione delle componenti o anche delle calamità naturali.
Tutte queste circostanze possono alterare gli equilibri interni ed esterni dell’intera struttura, causando nel peggiore dei casi cedimenti o veri e propri crolli delle componenti.
Cosa fare dunque? Una delle soluzioni maggiormente accreditate porta alla via della ristrutturazione.
Essa è composta da una serie di operazioni mirate al miglioramento delle infrastrutture, lavorando e supervisionando a tutti i livelli della costruzione.
Una ristrutturazione può però comportare notevoli costi, parametro da considerare in prima linea nella manutenzione di un edificio o un immobile.
Molte aziende o privati potrebbero infatti decidere di procrastinare le operazioni necessarie per la tutela strutturale, rischiando così facili cedimenti.
Per fortuna però è stato introdotta una soluzione anche per chi non ha o non vuole spendere un’eccessiva quantità di denaro.
Ciò è possibile aderendo all’offerta del bonus ristrutturazione 110%, detto anche superbonus.
Il Bonus ristrutturazione 110%
A partire dal 20 Luglio 2020 fino al 31 Dicembre 2021 i costi necessari nella ristrutturazione di una costruzione verranno ridotti del 110%.
Il bonus è stato introdotto dall’approvazione del decreto rilancio.
Quali lavori sono adatti per ottenere il bonus ristrutturazione
La detrazione delle spese è applicabile ai lavori di:
- Manutenzione dei climatizzatori invernali: essi verranno sostituiti da impianti di riscaldamento, raffreddamento e distribuzione d’acqua calda di tipo centralizzato. Le componenti necessarie nell’impianto comprendono la presenza di collettori solari, generatori di calore a condensazione, strutture ibride (pompa di calore e sistema a condensazione), generatori a pompa di calore, strutture di microcogenerazione, teleriscaldamento (usufruibile solo dalle case situate in località di montagna). La spesa più alta per un massimo di 8 case in un condominio è pari a 20.000, numero che scende a 15.000 euro in caso di un maggior numero di unità immobiliari. Inoltre la detrazione è applicabile anche a tutte le operazioni di sostituzione delle vecchie componenti. Questo vale anche per le singole case non appartenenti a palazzine comuni.
- Riduzione del rischio sismico
- Isolamento termico: i materiali utilizzati possono essere applicati su tutte le superfici, rispettando le normative ambientali. Con case singole o appartenenti a un condominio ma dotate di uscita autonoma la spesa massima equivale a 50.000 euro. Il valore cala a 40.000 euro per i palazzi contenenti da 2 a 8 unità immobiliari e a 30.000 euro per i condomini che superano questi numeri.
Nel caso in cui i lavori fossero composti da più di una di queste tipologie di ristrutturazione, l’importo massimo detraibile è dato dalla somma dei singoli tetti economici.
Inoltre l’aggiunta di altri lavori quali installazione di fonti energetiche utili per la ricarica dell’auto, operazioni di riqualificazione energetica e applicazione di pannelli solari sono validi per la detrazione.
Come si organizza il pagamento per il bonus ristrutturazione
Tali spese verranno soddisfatte attraverso il pagamento di 5 rate.
Quindi se ad esempio il costo di ristrutturazione ammonta a circa 10.000 euro, la detrazione equivale a 11.000 euro, 2200 euro a rata.
Lavori antisismici
Il bonus permette una spesa di manutenzione contro eventuali episodi fino a un massimo di 96.000 euro. Tale valore massimo è applicabile anche all’acquisto di abitazioni resistenti ai terremoti, senza limite sul numero di immobili in cui si effettuano i lavori.
La detrazione vale solo per le costruzioni che si trovano in zone sismiche di valore 1, 2 e 3.
Nel caso in cui si volesse utilizzare il bonus per una polizza assicurativa contro terremoti, la detrazione scala sul pagamento dal 19 al 90%.
Come ottenere il bonus ristrutturazione
Le persone addette ai lavori dovranno valutare se le spese necessarie per la manutenzione equivalgono in maniera effettiva ai lavori effettuati.
Tali operazioni devono inoltre garantire un salto energetico alla struttura, salendo di 2 classi, o almeno di una nel caso non fosse possibile un doppio aumento.
Per ottenere la detrazione bisogna inoltre garantire la totale gestione dei lavori da parte di una squadra di operai esperti e professionisti, iscritti ai proprio Ordini o Colleggi professionali, come quelli di www.ristrutturato.net
Alla fine delle operazioni i professionisti dovranno rilasciare un attestato assicurativo, dal valore minimo di 500.000 euro.
Il pagamento del cliente dovrà avvenire tramite postale parlante o bonifico bancario, inserendo dati quali causale pagamento, detrazione, partita Iva di chi ricevere il denaro e il codice fiscale di chi effettua il pagamento.
In caso di dichiarazioni non attendibili possono essere elargite multe dai 2.000 ai 15.000 euro.
La detrazione si potrà riscuotere o dopo il 30% di spese corrispondenti ai lavori effettuati o direttamente ad operazioni terminate.
Una volta concessa bisogna mandarne una copia ad ENEA tramite procedura online, inviando un documento d’identità e la copia della dichiarazione assicurativa.
Tale procedura va affrontata tramite compilazione di un modulo, con un termine di 90 giorni dalla fine dei lavori.
Chi ha diritto al bonus ristrutturazione: facciamo un pò di chiarezza
Le persone che possono ricevere il bonus sono:
- I locatari o comodatori
- Colui che vive insieme al proprietario dell’immobile
- Il proprietario e il nudo proprietario
- Il titolare di un diritto di godimento come un’abitazione o una superficie
- I parenti del detentore di proprietà della struttura
- I condomini
- Gli Istituti autonomi delle case popolari
- Le organizzazioni non lucrative
- Le associazioni sportive
- I gruppi con scopi di volontariato
- Le cooperative di abitazione a proprietà indivisa.
Nel caso in cui la proprietà venisse venduta, il bonus passerebbe alla persona che ha acquistato la struttura.